Prendere a pugni un sacco da boxe: scaricare le tensioni allenandosi

Se siete stressati e volete scaricare le vostre tensioni praticando sport, la boxe è di sicuro lo sport che fa per voi. Potete seguire numerosi corsi nella palestra più vicina o perché no, optare per l’acquisto di un sacco da boxe e seguire i numerosi corsi online direttamente da casa.

I sacchi da boxe sono degli attrezzi da palestra piuttosto economici, ma prima di procedere all’acquisto è meglio sapere quale sacco si addice di più alla nostra corporatura e alla nostra esperienza.

Le caratteristiche per la scelta del sacco da boxe più adatto a noi

Innanzitutto il peso del sacco varia secondo i due parametri riportati sopra: sacchi più leggeri, compresi tra i dieci e i venti chili saranno adatti ai più giovani e per chi vuole allenarsi in velocità, dato che sacchi meno pesanti attutiscono meno il colpo e sono quindi più soggetti al movimento.

Sacchi di trenta chili sono indicati quasi per tutti, esperti e non, mentre quelli che superano questo peso sono adatti a stazze ed esperienza maggiori. Tuttavia per la scelta del sacco si fa solitamente riferimento alla regola secondo cui questo dovrebbe pesare poco meno della metà del peso del nostro copro.

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, il rivestimento del sacco è solitamente in plastica o simil pelle, mentre quelli più pregiati sono fabbricati in cuoio. L’imbottitura può essere di sabbia o di stracci e stoffa.

La prima ormai non viene quasi più utilizzata perché i granelli tendono ad accumularsi verso il basso creando un vuoto nella parte superiore del sacco. Ritagli di vecchi panni e stracci riciclati sembrano essere l’imbottitura migliore anche perché la sabbia non attutisce beni i colpi, creando non pochi problemi alle articolazioni del polso.

Le dimensioni del sacco variano solitamente tra il metro e il metro e mezzo, mentre i modelli più piccoli, sono adatti ad altri tipi di allenamento, più specifici.

Guida all’acquisto del sacco da boxe

Molto facili da montare, i sacchi da boxe possono essere appesi nel caso in cui il soffitto della vostra stanza sia consono per sostenere un peso di 30 o più chili, per tutti gli altri casi esistono invece due soluzioni. Si può optare infatti per un piedistallo o base.

In questo caso il sacco boxe non dondolerà più verso il terreno ma si muoverà avendo come base fissa un punto di appoggio. Oppure si può ricorrere ad un supporto da muro “a elle”, solitamente in metallo, che funzionerà da sostegno al fissaggio del sacco stesso.

I prezzi si aggirano intorno ai 150 euro con ovviamente modelli più economici o più costosi in base alla qualità dei materiali utilizzati. I marchi più famosi e affidabili sono sicuramente la Leone e la Everlast, simili in qualità, ma differenti nel prezzo.

Per quanto riguarda la garanzia, molti ne sono dotati, solitamente da uno a tre anni. Tuttavia per la scelta del sacco potrete farvi consigliare dal vostro personal trainer o dallo staff del negozio che sicuramente, in base alle vostre esigenze, vi saprà orientare verso il giusto acquisito mettendo cosi definitivamente a ko stress e nervosismo.

Comodo e pratico il divertimento con materasso gonfiabile

Il materasso gonfiabile è un materasso con una camera d’aria che può essere gonfiato sia a fiato che con una pompa, mentre alcuni modelli sono addirittura autogonfiabili. La comodità di avere un materasso Gonfiabile è che una volta sgonfiato richiede davvero poco spazio e può essere riposto in piccoli spazi.

Utile per qualsiasi situazione

Se siete in partenza per le vacanze estive in campeggio o al mare allora è molto utile portare con se un materasso Gonfiabile anche se siete dei veri amanti della natura, visto che è sicuramente più comodo dormire su una superfice morbida che sul freddo e scomodo terreno.

Se invece siete dei backpackers incalliti e state girovagando per un Paese, per risparmiare qualche soldino vi potrebbe capitare di essere ospitati in casa di qualche amico o conoscente che magari non avrà letti o divani dove potrete sistemarvi.

In questo caso il materasso gonfiabile potrà sicuramente risparmiarvi gli spiacevoli dolori di una nottata passata a dormire sul pavimento.

Inoltre potrete sempre usare il vostro materasso Gonfiabile in caso siate voi a dover accogliere persone in casa per qualche giorno, con un po’ di adattamento da parte dei vostri ospiti il materasso Gonfiabile è sicuramente la soluzione ideale nel caso non disponiate di un letto in più o di un divano letto, o se la vostra abitazione scarseggia di spazio.

Disponibile in qualsiasi misura.

I vari tipi di materassino gonfiabile si adattano a tutte le esigenze, quelli da casa sono molto comodi e arrivano fino alle dimensioni di un letto matrimoniale.

Quelli da campeggio o da spiaggia, solitamente molto economici, sono leggermente più piccoli e sono utile per sostituire sedie sdraio o brandine, specialmente se si va su spiagge pubbliche o se si volete divertirvi o rilassarvi in acqua.

I Materassi Gonfiabili per il sacco a pelo invece sono di dimensioni ancora più piccole e solitamente sono autogonfiabili, nel senso che basta svitare il tappo per farli riempire d’aria e poi, una volta che il materasso Gonfiabile avrà raggiunto le dimensioni desiderate, avvitarlo.

Quando si desidera sgonfiarli basterà invece piegarli con il tappo aperto e l’aria uscirà da sola, rendendo il materasso Gonfiabile di nuovo piegabile e riponibile facilmente nel vostro zaino da viaggio.

Per i modelli non auto-gonfiabili che di solito sono di dimensioni abbastanza grandi a meno che non abbiate davvero molto fiato da vendere, è consigliabile l’acquisto di una pompa a meno che questa non venga data in dotazione con l’acquisto dello stesso materasso Gonfiabile. Gonfiare un materasso con la pompa lo rende sicuramente più spesso e comodo e inoltre risparmierete tempo e fatica.

Cieli movimentati: le turbolenze di alta quota

Per turbolenze si intendono dei movimenti sussultori e vibratori durante il volo di un aereo, causati dalla presenza di correnti d’aria presenti ad alta quota che alterano l’andamento lineare del velivolo.

Veri e propri scossoni di varia entità e direzione che sembrano scuotere e far perdere quota al mezzo, destando comprensibilmente la preoccupazione dei passeggeri.

Dato il sempre maggior numero di aerei che sorvolano i nostri cieli e considerati anche i continui ed improvvisi cambi climatici, oggi il rischio di imbattersi in eventi del genere sembra più elevato rispetto al passato.

Tre diverse tipologie

Nel linguaggio usato nel mondo dell’aviazione, quando si viaggia ad alta quota, esistono tre tipi di turbolenze che si differenziano per cause, effetti e modi di risolverle. La turbolenza può essere causata da condizioni atmosferiche avverse come piogge o temporali, eventi che possono essere delineati e previsti con largo anticipo.

È per questo che, la suddetta tipologia detta turbolenza convettiva, può essere semplicemente evitata dal pilota con una modificazione della rotta che non avviene con movimenti bruschi che possono pregiudicare la qualità del volo e la salute delle persone a bordo.

La turbolenza più comune e quella che solitamente accade nei voli è la tipologia chiamata Cat, che è generata da correnti d’aria improvvise dette tecnicamente Wind Shear che si muovono in direzione verticale generando una diminuzione della velocità ed un cambiamento delle direzioni dell’aereo.

Per finire, abbiamo la terza tipologia di turbolenza, che accade in presenza di grandi catene montuose e a causa di venti e nuvole solitamente presenti a ridosso delle stesse.

Niente paura

Le scoperte nel campo dell’informatica e della tecnologia hanno apportato dei benefici sullo studio e sulla previsione degli eventi atmosferici avversi e quindi anche sulla qualità dei voli.

Oggi è sempre più facile e possibile individuare la presenza di turbolenze ed elaborarne l’evoluzione, l’entità e la forza. Infatti una turbolenza può essere leggera, se causa solo modici movimenti dell’aereo, o moderata, la cui intensità è maggiore ma sicuramente gestibile e non preoccupante.

Quasi mai si assiste ad una turbolenza più forte di quella moderata, salvo casi eccezionali caratterizzati da sollecitazioni violente che causano i cosiddetti modelli severe o extreme. A differenza da cosa si possa pensare a da quelle che sono le normali reazioni di chi le vive, le turbolenze sono eventi normali, fenomeni passeggeri destinati a non arrecare nessun danno all’aereo, veicoli dalla struttura solida che resistono ad ogni forma di evento atmosferico.

Sono senza dubbio delle situazioni anormali che arrecano disturbo ma che non hanno conseguenze gravi. Un problema quindi normale agli occhi dei piloti, abituati a gestirle con la massima calma e professionalità.

Nella maggior parte dei casi, quando la turbolenza viene localizzata con largo anticipo, basterà deviare la rotta di qualche chilometro per continuare un viaggio tranquillo.

Al contrario, nel caso in cui la turbolenza è improvvisa, sarà sufficiente una semplice riduzione della velocità, evitare di compiere manovre azzardate e ricordare ai passeggeri di tenere allacciate le cinture di sicurezza per evitare spiacevoli conseguenze. 
Niente paura, siamo in buone mani.

La prigione più bella del mondo

Bastoy è un’isola appartenente ad un fiordo norvegese situato a circa settantacinque chilometri a sud della capitale Oslo. Fredda e coperta di neve d’inverno, fresca e avvolta dalla vegetazione d’estate, essa non è affatto una meta turistica, ma una vera e propria prigione.

Rispetto a quelle che siamo abituati a vedere è sicuramente un carcere atipico, non solo per la posizione geografica. Bastoy è un carcere senza celle, senza sbarre, senza filo spinato e senza guardie armate.

Qui la giustizia è basata sul rispetto e su un sistema dove pagare non significa per forza punire bensì rigenerare, rimettere sulla giusta via chi ha commesso un reato senza privarlo della libertà insita nella natura dell’uomo.

Il complesso dove la prigione è situata è formato da un edificio per lo staff, una chiesa, delle stalle e 88 case in legno che rappresentano le abitazioni dei detenuti.

Cittadini normali

I prigionieri vivono in un regime che può essere definito di libertà limitata. Non sono persone senza colpe ma sono comunque cittadini, persone considerate normali che, al di fuori della fascia oraria notturna dove devono restare in casa, svolgono una vita normale.

Per normalità non si intende scontare la pena senza far nulla, ma aver diritto ad una dignità ed un lavoro. I prigionieri possono infatti lavorare in cucina, coltivare i campi o allevare gli animali ricevendo per ogni turno una retribuzione di poco inferiore ai dieci euro a cui va aggiunta una quota di 25 euro settimanali destinata alle spese personali.

Finita la giornata lavorativa, i detenuti possono dedicarsi a diverse attività: dalle passeggiate alla pesca, dalla lettura allo sci di fondo. Ai detenuti è offerta anche la possibilità di studiare presso la vicina città di Horten, in modo da raggiungere il livello di istruzione scolastica minima o per portare a termine una carriera universitaria bruscamente interrotta dall’avvento di criminalità e violenza.

Una formula vincente

Al rispetto per la persona, in questa prigione si affianca il rispetto per l’ambiente. Oltre a consumare cibo dell’isola, la abitazioni sono costruite e riscaldate solamente con legno raccolto dagli stessi detenuti, la terra viene lavorata non con macchinari moderni, ma sfruttando il movimento dei cavalli e gli spostamenti non avvengono con la macchina, ma esclusivamente con biciclette che i prigionieri acquistano con i risparmi frutto del loro lavoro.

Per essere ospitati in questo carcere, che accoglie 115 persone, sono richiesti dei parametri da rispettare, come l’aver scontato la quasi totalità della pena, ma soprattutto la volontà di crescere, migliorarsi e guardare al futuro con un occhio positivo e fiducioso.

Il processo di reintegrazione nella società non finisce una volta che si lascia questo posto in quanto l’ex detenuto viene guidato nella ricerca di un lavoro e di una sistemazione stabile in modo da azzerare il rischio di un reinserimento fatto di povertà e disoccupazione.

Una politica nuova, facilitata dalla risorse di un paese ricco non solo economicamente, ma anche sotto l’aspetto umano. Una soluzione quindi non solo bella, ma soprattutto funzionante visto che, secondo i dati ufficiali, circa l’85% di coloro che hanno abitato a Bastoy non saranno più recidivi.