Smartphone: un computer a portata di mano

Basta tradurre la parola dall’inglese all’italiano per farci una prima idea di uno smartphone. Un telefono smart e quindi intelligente, pratico, bello e astuto. Non solo messaggi di testo e chiamate telefoniche quindi ma molto, molto altro.

Il primo smartphone venne progettato più di venti anni fa ma solo con l’avvento del nuovo millennio cominciò ad essere un termine comune anche per i non esperti di tecnologia e telefonia. Lo smartphone può certamente effettuare chiamate, ma può essere considerato un piccolo computer in quanto è dotato di un vero e proprio sistema operativo che consente di sostenere diversi programmi detti applicazioni, scaricabili da alcuni negozi virtuali.

App per controllare la posta elettronica, per ascoltare musica, per leggere un giornale, per accedere al social network preferito o semplicemente per inviare messaggi istantanei: tutto questo senza accendere il computer. Basterà collegarsi a d una qualunque rete Wi-Fi oppure utilizzare i dati del pacchetto sottoscritto con qualunque operatore e potrò accedere ad internet in qualunque momento lo si necessita.

Una generazione Smartphone-dipendente

Se possiedo uno smartphone potrò anche fare a meno di comprare un navigatore satellitare. Infatti, questi telefoni moderni, oltre ad essere dotati della tecnologia Bluetooth, sono caratterizzati da connettività GPS che consente all’utilizzatore di sfruttare le indicazioni fornite dalle dettagliate mappe per essere guidati a destinazione.

Con uno smartphone si possono anche scattare ottime foto grazie a delle fotocamere integrate che si stanno evolvendo sempre più. Non solo foto ma anche video, che in pochi secondi possono essere inviati ai nostri amici o caricati sui social network.

Gli smartphone stanno anche contribuendo ad un accesso diretto all’informazione e alla conoscenza: non dovrò più trasportare nel mio zaino libri, giornali, riviste e pesanti vocabolari, ma avrò gli strumenti cartacei caricati nel mio smartphone.

Tutto questo contribuisce a fare dello smartphone uno dei migliori amici dell’uomo, tutti i giorni, giorno e notte. La sua funzione ed il suo uso sfrenato sta trasformando lo smartphone da semplice accessorio ad elemento integrante della nostra vita portando in alcuni casi ad una vera e propria dipendenza.

Smartphone sempre più moderni ed efficienti

L’offerta sta aumentando e sembra che i consumatori non possono fare a meno di comprare il miglior smartphone nuovo. Nell’ultimo decennio gli smartphone hanno conquistato un’importante fetta di mercato e rappresentano oggi circa la metà dei telefoni in circolazione.

I principali produttori mondiali, che rilasciano continuamente nuovi prodotti sul mercato, sono la Samsung e la Apple; terzo posto per l’emergente compagnia cinese chiamata Huawei. L’innovazione tecnologica e la capacità di ridurre la dimensione ed il peso delle batterie, sta portando a smartphone sempre più leggeri, comodi, semplici da usare, adatti per diversi tipi di esigenza ed anche belli.

Poco importa se l’autonomia della batteria è davvero limitata rispetto ai vecchi telefonini che necessitavano di una sola carica alla settimana. Poco importa se gli smartphone, avendo uno schermo completamente in vetro, sono molto delicati e meno resistenti dei suoi antenati in plastica. Poco importa anche se dovrò pagarlo almeno dieci volte tanto di un vecchio telefonino. La comodità di uno smartphone non ha prezzo.

Scoprire il mondo seduti sulla sdraietta

La crescita di ogni bambino è caratterizzata da una fase dove il piccolo non si accontenta più di stare sacrificato ed isolato dentro una carrozzina o all’interno di una culla. C’è un periodo dove la voglia di diventare grandi è così forte da richiedere più spazio e maggior visibilità.

Una soluzione comoda ed intelligente è rappresentata dalla sdraietta, una sorta di poltrona in miniatura dalla quale il bimbo può davvero vedere il mondo. La sdraietta è costituita principalmente da una base di metallo a cui è attaccata una sdraia di piccole dimensione che presenta uno schienale regolabile.

Ciò che caratterizza questo accessorio è che esso non è fisso e statico ma è possibile farlo dondolare. Un bimbo può utilizzare la sdraietta già dai due mesi di età fino a che non sarà in grado di sedersi da solo. In quel caso l’uso di questo accessorio sarà sconsigliato in quanto il piccolo, alzandosi, potrebbe sbilanciarsi e cadere a terra.

Tantissimi modelli di sdraietta: quali scegliere

A seconda dei gusti, delle dimensioni, della qualità e delle funzionalità esistono sul mercato diverse soluzioni volte ad esaudire le esigenze del bambino e dei genitori. La tipologia più semplice è rappresentata dalla sdraietta classica dotata di schienale regolabile, dondolio da attuare manualmente e manico per trasportarla.

Una seconda versione aggiunge a quella standard, dei giochi colorati appesi di fronte al bimbo che dovrà afferrarli dondolando ed ascoltando le melodie emesse dalla sdraietta stessa.

Oltre a queste due versioni, che sono le più comuni in commercio, esistono modelli più evoluti caratterizzati dalla possibilità di fare massaggi rilassanti sulla testa e sulla schiena del bimbo o sdraiette il cui dondolio non è manuale ma automatico consentendo di scegliere cinque diverse velocità.

I benefici della sdraietta: comfort e sicurezza

La sdraietta è quindi un accessorio stimolante, che rilassa e fa divertire il bimbo, ma soprattutto è sicuro. Per rispondere alle direttive della Comunità Europea e quindi ottenere l’etichetta CE, le sdraiette vengono sottoposte a dei test molto specifici prima di essere immesse sul mercato.

I test non riguardano solo il buon funzionamento della cintura di sicurezza, del meccanismo di blocco e sblocco, della stabilità della base e della regolazione dello schienale, ma viene anche misurata la capacità della stessa di sostenere per una durata continua un peso, che nella prova è di solito di venti chilogrammi.

Le sdraiette a norma sono inoltre fatte di un materiale ignifugo e non devono presentare oggetti sporgenti che possono rappresentare un pericolo per il bimbo. La sdraietta, nella parte dell’imbottitura, può essere lavata a mano o in lavatrice senza nessun problema ma è preferibile un detersivo ipoallergico.

Se decidiamo di comprare una sdraietta per nostro figlio, bisogna tenere in mente che il prezzo cambia in base al modello. Per le tipologie standard senza giochi sarà sufficiente un centinaio di euro mentre il prezzo salirà notevolmente se scegliamo una sdraietta con più comfort e più accessori.

Una volta che abbiamo proceduto con l’acquisto non ci resta che metterla a disposizione del bambino e farlo divertire rispettando naturalmente quelle che sono le normali precauzioni: non lasciare mai il piccolo incustodito e non posizionare mai la sdraietta su una superficie non stabile come un letto o un tavolino.

Europa culla della cultura: la notte europea dei musei

La Notte Europea dei Musei è un evento culturale che prevede l’apertura dei musei e dei luoghi storico-culturali di un’area fino a sera o, in alcuni casi, fino a tarda notte. I visitatori hanno l’opportunità di sfruttare le bellezze europee pagando solitamente un prezzo simbolico, sostanzialmente inferiore al normale costo d’ingresso richiesto durante l’anno.

È un’iniziativa che è presente in tutto il mondo e che è stata introdotta in Europa nel 1997 quando la prima Notte dei Musei fu organizzata in Germania, nello specifico nella capitale Berlino. Un evento singolo e singolare che suscitò il grande interesse dell’opinione pubblica.

Infatti, successivamente, altri Paesi seguirono il modello tedesco organizzando iniziative simili che erano però autonome ed indipendenti tra stato e stato. Il ministro della comunicazione e della cultura francese riprese l’idea nel 2005 e la intitolò la Notte Europea dei Musei.

Da quell’anno, l’iniziativa si è allargata così in tutta il continente ed oggi vede la partecipazione di circa 50 paesi ed oltre 120 città europee che celebrano annualmente la Notte dei Musei in una data fissa per tutti.

Non musei secondari o musei da riscoprire e rivalutare, ma i migliori in assoluto sul panorama europeo, Museo del Louvre di Parigi, British Museum di Londra e Museo Reina Sofia di Madrid inclusi.

Non solo musei

Quest’anno la Notte Europea dei musei si è svolta il 21 maggio scorso e ha visto la partecipazione anche dell’Italia che può vantare di un patrimonio artistico assolutamente di prima fascia.

Ogni anno, durante tale notte, musei statali e comunali, gallerie d’arte e monumenti restano aperti di media fino a mezzanotte salvo alcune eccezioni che si prolungano fino alle due del mattino.

Il programma non prevede soltanto mostre e musei, ma è inserito in un contesto culturale ed artistico più ampio che comprende anche spettacoli musicali dal vivo, spettacoli teatrali, intrattenimento, percorsi a tema e visite guidate.

Il ministero della Cultura provvede ogni volta a fornire una lista delle strutture che aderiscono, l’orario in cui sarà possibile visitarle, la modalità per raggiungerle e naturalmente il prezzo, che varia dall’uno ai cinque euro per i musei più importanti.

Orgoglio nazionale

Una giornata, o meglio una nottata, insolita che ha lo scopo di avvicinare tutti i cittadini verso l’arte e verso la cultura della propria nazione. Un’iniziativa rivolta in particolare ai giovani, rei di considerare i musei come luoghi noiosi e tristi che hanno in questo modo l’opportunità di guardare al patrimonio artistico sotto un’altra lente.

Una lente nuova e moderna che i ragazzi italiani sono chiamati ad indossare. Per raggiungere questo obiettivo gran parte dei musei sono completamente gratis per tutti i cittadini europei fino ai 25 anni.

Dalla Pinacoteca di Brera a Milano alla Galleria degli Uffizi di Roma, dal Museo Archeologico di Torino alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma. Da nord a sud, per innamorarci e per andare fieri di un Paese, l’Italia, dove spesso negatività e superficialità oscurano eventi di primo livello come la Notte Europea dei Musei.

FAI: a difesa del patrimonio italiano, dal 1975

Il FAI, acronimo di Fondo Ambientale Italiano, è un’associazione culturale senza scopo di lucro che ha come obiettivo la valorizzazione, la conservazione ed il restauro del patrimonio culturale italiano.

Inoltre la fondazione ha l’obiettivo di avvicinare gli italiani verso l’amore per gli usi, le tradizioni e la cultura del nostro Paese. Per raggiungere questo scopo, ci si basa su un’attività di sensibilizzazione e promozione delle ricchezze italiane che coinvolge non solo cittadini ed aziende private, ma anche gli studenti di scuole superiori ed università italiane.

Il Fai non è stato il primo ente in Europa ad occuparsi della tutela del patrimonio culturale, ma il primato va al National Trust for Places of Historic Interest or Natural Beauty, organo fondato nel 1895 con l’obiettivo di conservare e promuovere l’arte e la cultura del Regno Unito.

La figlia del famoso filosofo italiano Benedetto Croce, Elena, riprese l’idea britannica e costituì il FAI nel 1975. Oggi il FAI ha sede a Milano e può contare su 116 delegazioni che assistono ed implementano localmente le iniziative prese a livello nazionale.

Primavera sinonimo di cultura

Una delle più importanti iniziative sono le giornate FAI di primavera che si svolgono a cadenza annuale nel mese di Maggio. Nata nel 1993, consiste nell’apertura al pubblico di migliaia di luoghi che solo raramente sono accessibili ai cittadini.

Un evento per tutti coloro che amano l’arte e la storia della propria terra e che hanno la possibilità di arricchirsi culturalmente senza pagare nulla, dato che tutte le visite sono completamente gratuite.

Le giornata di primavera si estendono per due giorni consecutivi duranti i quali si possono visitare palazzi, castelli, ville, parchi, giardini, rocche, chiese, per un totale di quasi mille beni nel territorio italiano che aprono in via eccezionale solo per questo weekend.

Sono coinvolte 380 località e un totale di trenta mila ragazzi, studenti delle scuole medie che fungono da guida durante la visita dei luoghi in questione.

Non solo gli adulti

Ormai queste giornate di primavera sono un appuntamento fisso per milioni di persone che, spinte dalla fame di cultura, si spingono verso i loro luoghi d’interesse situati in grandi città e piccoli borghi.

Non solo italiani, ma anche cittadini e turisti stranieri possono beneficarne e partecipare in quanto, in circa 50 città, le visite sono tenute anche in lingua, un modo interessante per promuovere le nostre ricchezze anche al di fuori dei confini nazionali.

La giornata di primavera del FAI è senza dubbio un’ occasione speciale non solo per gli adulti, ma anche per le famiglie ed i propri figli. È qui che si può cominciare ad avvicinare i giovani verso la cultura, verso la cura e l’attenzione per il territorio dove viviamo e dove loro cresceranno.

È qui che si può diventare cittadini più maturi, più consapevoli e più rispettosi dell’ambiente. Un processo lungo che parte da lontano e avrà i suoi frutti nella continuazione di queste iniziative che sono fondamentali per la conservazione di un Paese di cui dobbiamo andar fieri.