Un aiuto con orli e stoffe: la macchina da cucire elettronica e meccanica

La macchina da cucire è uno strumento molto utilizzato dalle esperte del cucito, ma può essere anche utile per tutte coloro che vogliono cimentarsi con qualche lavoretto di ago e filo. Esistono due principali tipi di macchine, quella elettronica e quella meccanica.

La differenza tra le due non risiede tanto nella qualità del lavoro svolto, quanto piuttosto nella modalità con cui si seleziona il programma di cucitura che si vuole eseguire. La prima utilizza tasti e display per selezionare il punto, mentre quella meccanica necessita dell’azione manuale tramite una manopola.

La prima risulta essere prediletta da coloro che sono alle prime armi, impostando facilmente il programma. La seconda invece è più indicata per tutti coloro che hanno un grado di esperienza maggiore in quanto una macchina meccanica può essere azionata per dare sfogo alla fantasia e agli esperimenti che si vogliono realizzare su stoffa.

Principali caratteristiche dei due modelli

Quello che differenzia una macchina dall’altra e conseguentemente anche il prezzo, non è tanto relativa alla qualità in se, bensì al tipo e al numero di punti che la macchina è in grado di cucire. Ovviamente questi variano in base al tipo di utilizzo che si vuole fare della macchina.

Se si tratta solamente di un hobby sporadico o di un passatempo, basterà che la macchina sia in grado di realizzare i punti base come lo zig zag e il punto lineare, meglio anche se doppio.

Per tutti gli utilizzi che vanno oltre quello sporadico, sarebbe indicato provvedere all’acquisto di una macchina in grado ad esempio di cucire anche su tessuti elasticizzati e di ricamare cifre e numeri.

Ovviamente per quanto concerne la prima possibilità, molto spesso l’hobby del cucito richiede che la macchina venga riposta in un armadio, non potendo disporre di una stanza apposita, quindi si consiglia di valutare bene la dimensione della macchina e anche l’opportunità di acquistare una valigetta in caso di trasporto.

Per tutte coloro invece che hanno la possibilità di metterla in bellavista, non sarà tanto necessaria la compattezza, quanto la funzionalità e la qualità stesse.

Le migliori innovazioni applicate alle macchine e i brand più famosi

A differenza di quelle usate dalle nostre nonne, oggi le macchine da cucire non usano più la manovella, bensì sono dotate di un pedale che, una volta premuto, azionano la macchina. Molte macchine sono dotate inoltre di luci LED per consentire una buona visibilità del prodotto che si sta lavorando.

Per quanto concerne gli optional, i più richiesti dal mercato sono soprattutto quelli legati alla realizzazione dell’asola, ma anche alla particolare funzione automatica della macchina che permette di infilare il filo nella cruna dell’ago meccanicamente.

Per quanto riguarda il marchio, bisogna ovviamente rivolgersi a brand conosciuti, sia per quanto riguarda la qualità dei materiali utilizzati, solitamente plastica per il corpo esterno e leghe metalliche per l’interno ed il motore, sia per quanto concerne i pezzi di ricambio in caso di rottura o mal funzionamento: la tedesca Singer e l’italiana Necchi sono di certo le più famose aziende nel campo delle macchine da cucire.

Seggiolino per auto, tra sicurezza e comfort: sempre il meglio per il proprio bambino

Scegliere il seggiolino auto per il proprio bambino, è senza dubbio una delle principali preoccupazioni di un genitore che, presentandosi l’esigenza dello spostamento in auto, non rinuncia al comfort, ma soprattutto alla sicurezza del proprio piccolo.

Prima di procedere all’acquisto di un seggiolino auto bisogna sapere che, esso cambia in base al peso e all’altezza del bambino.

Più precisamente un babino sotto al metro e mezzo di altezza e con un peso corporeo che non superi i 36 kg deve, obbligatoriamente dalla legge, viaggiare con un seggiolino. Esistono diverse tipologie di seggiolino e molti modelli consentono l’acquisto di un solo prodotto che pero’, con il passare del tempo, si adatta alle esingenze e alla crescita dei propri figli.

Modelli di seggiolino per auto: quali scegliere

Innanzitutto si trova il seggiolino gruppo 0 e 0+ chiamato anche navicella che permette al bambino di viaggiare in posizione orizzontale in quanto, essendo indicato per i neonati, essi non sono ancora in grado di sorreggere il proprio peso corporeo e soprattutto di tenere inposizione eretta la testa.

Si posiziona in senso contrario a quello di marcia perchè, in caso di urti o frenate, si evita di sovraccaricare il collo del piccolo; inoltre se posizionato anteriormente, non bisogna mai dimenticare di disattivare i dispositivi airbag.

Successivamente vi è la tipologia 1, il classico seggiolino con schienale e supporti laterali, adatti a bambini fino ad un massimo di 18 kg e vanno posizionati nel senso di marcia dell’auto.

Infine per i più grandicelli vi sono dei cuscini o rialzi che permettono di sollevare il bambino ad una posizione consona così da poter utilizzare le cinture di sicurezza alla stregua degli adulti.

Alucni accorgimenti importanti da seguire

Rispetto a tutte le tipologie di seggiolino, se installate vicino alla portiera, bisogna sempre prestare attenzione alle chiusure di sicurezza di sportelli e finestrini che potrebbero essere accidentalmente aperti dal bambino.

Tutti i modelli di seggiolino devono essere omologati e testati in modo da garantire il massimo della sicurezza.

Inoltre per quanto concerna il suo fissaggio, recentemente, oltre alle classiche cinture di sicurezza, è stato introdotto un particolare sistema, chiamato seggiolini auto isofix, che permette, tramite stringhe ed anelli, di fissare il seggiolino alla carrozzeria dell’auto con spostamenti e vibrazioni pari a zero in caso di urti o frenate.

Non solo sicurezza: comodità e pulizia per il bambino

Da non sottovalutare infine è il comfort del bambino: i modelli più costosi infatti possono essere predispoti anche di particolari impbottiture, cuscini o poggia collo adattabili alla crescita del bambino.

Specialemtne per viaggi lunghi e frequenti infatti, è importnate una buona seduta e postura. Anche la pulizia non è un elemento da sottovalutare in quanto molto spesso, i piccoli tendono a mangiare e a sporcare facilmente il tessuto di cui è foderato il seggiolino.

Prediligere sempre quindi modelli sfoderabili e lavabili in lavatrice e soprattutto tessuti anallergici e atossici. Qualsiasi sia la scelta del seggiolino auto, non bisogna mai dimenticare che esso è obbligatorio (pena decurtazione punti della patente!).

Soprattutto indispensabile non solo per le vacanze o nei lunghi tratti, ma anche nei brevi tragitti di routine o urbani in cui molto spesso si sottovaluta il pericolo con conseguenti e gravi ripercussioni sulla sicurezza dei bambini!

Smartphone: un computer a portata di mano

Basta tradurre la parola dall’inglese all’italiano per farci una prima idea di uno smartphone. Un telefono smart e quindi intelligente, pratico, bello e astuto. Non solo messaggi di testo e chiamate telefoniche quindi ma molto, molto altro.

Il primo smartphone venne progettato più di venti anni fa ma solo con l’avvento del nuovo millennio cominciò ad essere un termine comune anche per i non esperti di tecnologia e telefonia. Lo smartphone può certamente effettuare chiamate, ma può essere considerato un piccolo computer in quanto è dotato di un vero e proprio sistema operativo che consente di sostenere diversi programmi detti applicazioni, scaricabili da alcuni negozi virtuali.

App per controllare la posta elettronica, per ascoltare musica, per leggere un giornale, per accedere al social network preferito o semplicemente per inviare messaggi istantanei: tutto questo senza accendere il computer. Basterà collegarsi a d una qualunque rete Wi-Fi oppure utilizzare i dati del pacchetto sottoscritto con qualunque operatore e potrò accedere ad internet in qualunque momento lo si necessita.

Una generazione Smartphone-dipendente

Se possiedo uno smartphone potrò anche fare a meno di comprare un navigatore satellitare. Infatti, questi telefoni moderni, oltre ad essere dotati della tecnologia Bluetooth, sono caratterizzati da connettività GPS che consente all’utilizzatore di sfruttare le indicazioni fornite dalle dettagliate mappe per essere guidati a destinazione.

Con uno smartphone si possono anche scattare ottime foto grazie a delle fotocamere integrate che si stanno evolvendo sempre più. Non solo foto ma anche video, che in pochi secondi possono essere inviati ai nostri amici o caricati sui social network.

Gli smartphone stanno anche contribuendo ad un accesso diretto all’informazione e alla conoscenza: non dovrò più trasportare nel mio zaino libri, giornali, riviste e pesanti vocabolari, ma avrò gli strumenti cartacei caricati nel mio smartphone.

Tutto questo contribuisce a fare dello smartphone uno dei migliori amici dell’uomo, tutti i giorni, giorno e notte. La sua funzione ed il suo uso sfrenato sta trasformando lo smartphone da semplice accessorio ad elemento integrante della nostra vita portando in alcuni casi ad una vera e propria dipendenza.

Smartphone sempre più moderni ed efficienti

L’offerta sta aumentando e sembra che i consumatori non possono fare a meno di comprare il miglior smartphone nuovo. Nell’ultimo decennio gli smartphone hanno conquistato un’importante fetta di mercato e rappresentano oggi circa la metà dei telefoni in circolazione.

I principali produttori mondiali, che rilasciano continuamente nuovi prodotti sul mercato, sono la Samsung e la Apple; terzo posto per l’emergente compagnia cinese chiamata Huawei. L’innovazione tecnologica e la capacità di ridurre la dimensione ed il peso delle batterie, sta portando a smartphone sempre più leggeri, comodi, semplici da usare, adatti per diversi tipi di esigenza ed anche belli.

Poco importa se l’autonomia della batteria è davvero limitata rispetto ai vecchi telefonini che necessitavano di una sola carica alla settimana. Poco importa se gli smartphone, avendo uno schermo completamente in vetro, sono molto delicati e meno resistenti dei suoi antenati in plastica. Poco importa anche se dovrò pagarlo almeno dieci volte tanto di un vecchio telefonino. La comodità di uno smartphone non ha prezzo.

Tecnologia e sicurezza: l’avvento delle telecamere IP

La tecnologia, in termini di sicurezza, ha fatto passi da gigante. Per quanto riguarda ad esempio le videocamere di videosorveglianza, vuoi per la maggiore attenzione verso la messa in sicurezza delle proprietà, vuoi purtroppo, per lo sfortunato aumento dei furti in casa e nelle attività commerciali, esse si sono evolute nel tempo.

Infatti, prima dell’avvento di internet, erano diffuse le videocamere analogiche che registravano le immagini su un nastro che poi veniva successivamente riprodotto in caso di necessità.

Oggi invece questi apparecchi sono diventati obsoleti e sostituiti da un tipo di telecamera rivoluzionaria chiamata telecamera IP. Questo dispositivo consente di controllare in tempo reale ciò che accade si all’interno che all’esterno di una proprietà.

Come una telecamera IP svolge il suo dovere

Innanzitutto queste telecamere sono collegate alla Wi-Fi di casa che permette quindi di registrare, e allo stesso tempo trasmettere le immagini, tramite un particolare software, in dotazione con l’acquisto della videocamera.

Questo permette di monitorare un particolare ambiente anche dal proprio telefono cellulare o dal computer e quindi lontano dal luogo in cui le telecamere sono istallante. Ci sono videocamere inoltre che possono essere alimentate, tramite l’acquisto di un adattatore particolare, utilizzando lo stesso cavo per la connessione.

Le tipologie di telecamera IP

Vi sono numerosi tipi di telecamere IP: ci sono quelle adatte agli ambienti esterni che sono quindi in grado di sopportare sbalzi climatici, piogge, vento e umidità, mentre esistono modelli più semplici e meno costosi in grado di controllare gli ambienti interni.

Inoltre molte di queste telecamere sono robotizzate in modo da segnalare il movimento, spostarsi sull’obiettivo e “zoommare” in modo da analizzare bene le immagini. Altre ancora hanno la capacità di registrare immagini anche in zone di non perfetta luminosità o addirittura completamente al buio, tramite infrarossi.

Infine esistono dei modelli a lente fisheye che permettono di avere una panoramica a 360o dell’ ambiente che si sta controllando. Per quanto concerne l’audio è importante acquistare videocamere che siano dotate di microfono così da poter anche sorvegliare o registrare informazioni che potrebbero risultare utili.

Infine, anche se sembra piuttosto scontato, ciò che contraddistingue una buona video sorveglianza ip è indubbiamente la qualità delle immagini e il numero di fotogrammi al secondo: infatti maggiori saranno i pixel e i fotogrammi, maggiori le immagini saranno nitide (e quindi in grado di discernere anche i minimi particolari) e fluide, in quanto si andranno ad evitare le immagini a scatto che potrebbero comportare la perdita di importanti informazioni.

I vantaggi e l’acquisto di una telecamera IP

Potendo controllare casa propria dal proprio telefono, anche a chilometri di distanza, è quindi molto utile, in caso di furti o violazione di proprietà, per informare le forze di sicurezza o azionare l’impianto antifurto.

Molte telecamere inoltre sono in grado, nel caso in cui stiano notando situazioni anormali, di contattare direttamente l’utente tramite messaggio.

Se state quindi pensando all’acquisto di un sistema di telecamere IP, il consiglio è quello di rivolgersi ad aziende professioniste in grado non solo di installare l’impianto, ma anche di provvedere alla trasmissione delle immagini e ai sistemi di allerta, per una casa sicura e controllata!

Rischi di una nuova moda: lampade UV per la ricostruzione delle unghie

L’avvento della manicure con gel o smalto semi permanente, che negli ultimi anni ha conosciuto un successo senza eguali, ha acceso il dibattito su quali siano i rischi e le conseguenze provocati da una lunga esposizione della pelle, in questo caso delle mani, ai raggi UV.

Infatti per chi non ne fosse a conoscenza, per praticare questa particolare manicure si utilizzano delle lampade caratterizzate da bulbi che sprigionano raggi UV e che sono quindi capaci di fissare, nel linguaggio “polimerizzare”, lo smalto sull’unghia.

Primi studi del fenomeno e il rischio di melanoma

Ancora non sono stati condotti numerosi studi a riguardo, ma vi è una base da cui partire e si sta prestando sempre più attenzione alla faccenda. La prima ricerca, effettuata in Texas, si basava su due casi concreti di donne che avevano contratto un melanoma benigno sul dorso delle mani e che entrambe erano state sottoposte, chi più chi meno, a trattamenti di manicure con fornetti UV.

Da questo punto quindi, è partita la ricerca dimostrando che una prolungata esposizione ai suddetti raggi aumenterebbe il rischio di malattie della pelle. La luce emanata da queste lampade infatti, seppur non stimolando melatonina, sono paragonabili alle lampade solari abbronzanti.

È indubbio che raggi UV di questo genere siano strettamente collegati alla comparsa di melanomi sulla pelle, specialmente se i trattamenti iniziano in giovane età. Tuttavia quelli emanati dalle lampade per unghie non sembrano avere la stessa potenza di un lettino abbronzante.

Certo, avere delle mani curate è sicuramente un fattore importante, ma non bisogna mai mettere in secondo piano la salute: in Inghilterra ad esempio, proprio sulla questione lampade uv per unghie, è stata proposta una legge secondo la quale chi pratica questo tipo di attività, deve essere diplomato e soprattutto aver conseguito l’ attestato di onicotecnico.

Nessun allarmismo, ma un’ informazione consapevole

Sebbene siano state condotte importanti ricerche che danno il via ad ulteriori approfondimenti, per ora è meglio evitare inutili allarmismi. È vero, magari ricorrere alla classica e tradizionale manicure, farebbe mettere l’anima in pace a tutti, ma chi ben sa di che cosa si tratta la ricostruzione gel o lo smalto semi permanete, sa benissimo che i risultati di quest’ultimo sono nettamente migliori.

Non bisogna quindi rinunciare alla manicure, ma magari ridurne le sedute andando ad esporsi a questi tipi di raggi solo in occasioni speciali o in casi eccezionali. Si consiglia sempre di controllare l’eventuale nascita di macchie o strani cambiamenti nella pigmentazione della pelle che potrebbero essere un segnale di allarme per eventuali patologie.

È quindi sempre bene seguire gli sviluppi del caso e soprattutto il parere medico: una scelta consapevole e una buona informazione sono alla base della prevenzione di serie malattie come il cancro alla pelle, che purtroppo ogni anno vede crescere vertiginosamente il numero di casi.

Che cos’è l’arieggiatura

Per mantenere un prato sano, pulito e dall’aspetto curato non basta tagliare semplicemente l’erba. Altre operazioni risultano essere necessarie per migliorare il manto erboso ed una di queste è l’arieggiatura.

Per arieggiatura si intende una tecnica che consente di pulire il prato da detriti e residui che si posano sul terreno soprattutto dopo i tagli. Questi materiali, giacendo sullo strato superficiale del prato, danneggiano lo stesso in quanto impediscono all’acqua di penetrare e alle sostanze nutritive di essere assorbite causando una crescita non naturale dell’erba.

Si forma così una sorta di ostacolo chiamato tecnicamente “feltro” che deve essere rimosso, indipendentemente dal suo spessore. In alcuni, soprattutto quando le dimensioni del parto sono ridotte, sarà sufficiente l’uso un rastrello, attrezzo manuale che si serve di lunghi denti per raccogliere i detriti dal suolo.

In caso invece di prati di grandi dimensioni, si deve procedere con questa operazione che utilizza uno strumento apposito detto arieggiatore.

Come è fatto un arieggiatore: caratteristiche e modo d’impiego

L’arieggiatore prende il nome da quella che è la sua principale caratteristica, ossia quella di aspirare servendosi di un forte ma preciso getto d’aria. Tecnicamente la macchina è costituita da un rullo che passando sopra il terreno erboso, riesce a spingere in superficie foglie secche, insetti, sassolini, resti di rami e tutti quei detriti che compongono il feltro.

Inoltre è dotato di quattro ruote, due anteriori e due posteriori, un cesto per la raccolta dei detriti, un telaio e un sbarra che consente di spingerlo e guidarlo come un carrello. L’arieggiatore è un macchinario leggero, pratico da usare, facile da manovrare e soprattutto occupa poco spazio, consentendo di riporlo e custodirlo in spazi limitati.

È presente in doppia versione e può infatti essere a scoppio o a motore elettrico: la principale differenza, oltre all’alimentazione, è che quello a scoppio ha una capacità di circa 45 litri mentre il secondo può ospitare fino a 35 litri di detriti. Inoltre quelli elettrici hanno una potenza di 1500 watt di media mentre gli altri una cilindrata che va dai 50 cavalli ai 150 cavalli.

Condizioni necessarie per un buon utilizzo dell’arieggiatrice

La frequenza con cui il arieggiatore prato può essere usato dipende principalmente dal tipo di terreno e dalle condizioni climatiche. Sarà sufficiente una sola arieggiatura per suoli sabbiosi mentre per quei terreni argillosi che si trovano in zone calde, è consigliato eseguire l’operazione un paio di volte all’anno.

Il periodo migliore per arieggiare è la fine dell’inverno o comunque prima dell’estate, in modo da permettere al manto erboso di prepararsi al calore e all’irrigazione che verrà.

Inoltre, considerando che il feltro non ostacola soltanto l’acqua ma anche i semi, l’arieggiatura può essere ripetuta prima della semina per consentire ai semi di penetrare e svolgere il lavoro richiesto.

Le macchine arieggiatrici sono facilmente reperibili sul mercato in tutti i negozi di giardinaggio, nei grandi centri commerciali o nelle ferramenta della nostra città. Il prezzo, che varia in base al materiale usato, all’efficienza del rullo, alla potenza dell’azione aspirante e alla dimensione, si attesta intorno ai 200 euro per un arieggiatore a motore o elettrico.

Prendere a pugni un sacco da boxe: scaricare le tensioni allenandosi

Se siete stressati e volete scaricare le vostre tensioni praticando sport, la boxe è di sicuro lo sport che fa per voi. Potete seguire numerosi corsi nella palestra più vicina o perché no, optare per l’acquisto di un sacco da boxe e seguire i numerosi corsi online direttamente da casa.

I sacchi da boxe sono degli attrezzi da palestra piuttosto economici, ma prima di procedere all’acquisto è meglio sapere quale sacco si addice di più alla nostra corporatura e alla nostra esperienza.

Le caratteristiche per la scelta del sacco da boxe più adatto a noi

Innanzitutto il peso del sacco varia secondo i due parametri riportati sopra: sacchi più leggeri, compresi tra i dieci e i venti chili saranno adatti ai più giovani e per chi vuole allenarsi in velocità, dato che sacchi meno pesanti attutiscono meno il colpo e sono quindi più soggetti al movimento.

Sacchi di trenta chili sono indicati quasi per tutti, esperti e non, mentre quelli che superano questo peso sono adatti a stazze ed esperienza maggiori. Tuttavia per la scelta del sacco si fa solitamente riferimento alla regola secondo cui questo dovrebbe pesare poco meno della metà del peso del nostro copro.

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, il rivestimento del sacco è solitamente in plastica o simil pelle, mentre quelli più pregiati sono fabbricati in cuoio. L’imbottitura può essere di sabbia o di stracci e stoffa.

La prima ormai non viene quasi più utilizzata perché i granelli tendono ad accumularsi verso il basso creando un vuoto nella parte superiore del sacco. Ritagli di vecchi panni e stracci riciclati sembrano essere l’imbottitura migliore anche perché la sabbia non attutisce beni i colpi, creando non pochi problemi alle articolazioni del polso.

Le dimensioni del sacco variano solitamente tra il metro e il metro e mezzo, mentre i modelli più piccoli, sono adatti ad altri tipi di allenamento, più specifici.

Guida all’acquisto del sacco da boxe

Molto facili da montare, i sacchi da boxe possono essere appesi nel caso in cui il soffitto della vostra stanza sia consono per sostenere un peso di 30 o più chili, per tutti gli altri casi esistono invece due soluzioni. Si può optare infatti per un piedistallo o base.

In questo caso il sacco boxe non dondolerà più verso il terreno ma si muoverà avendo come base fissa un punto di appoggio. Oppure si può ricorrere ad un supporto da muro “a elle”, solitamente in metallo, che funzionerà da sostegno al fissaggio del sacco stesso.

I prezzi si aggirano intorno ai 150 euro con ovviamente modelli più economici o più costosi in base alla qualità dei materiali utilizzati. I marchi più famosi e affidabili sono sicuramente la Leone e la Everlast, simili in qualità, ma differenti nel prezzo.

Per quanto riguarda la garanzia, molti ne sono dotati, solitamente da uno a tre anni. Tuttavia per la scelta del sacco potrete farvi consigliare dal vostro personal trainer o dallo staff del negozio che sicuramente, in base alle vostre esigenze, vi saprà orientare verso il giusto acquisito mettendo cosi definitivamente a ko stress e nervosismo.

Scoprire il mondo seduti sulla sdraietta

La crescita di ogni bambino è caratterizzata da una fase dove il piccolo non si accontenta più di stare sacrificato ed isolato dentro una carrozzina o all’interno di una culla. C’è un periodo dove la voglia di diventare grandi è così forte da richiedere più spazio e maggior visibilità.

Una soluzione comoda ed intelligente è rappresentata dalla sdraietta, una sorta di poltrona in miniatura dalla quale il bimbo può davvero vedere il mondo. La sdraietta è costituita principalmente da una base di metallo a cui è attaccata una sdraia di piccole dimensione che presenta uno schienale regolabile.

Ciò che caratterizza questo accessorio è che esso non è fisso e statico ma è possibile farlo dondolare. Un bimbo può utilizzare la sdraietta già dai due mesi di età fino a che non sarà in grado di sedersi da solo. In quel caso l’uso di questo accessorio sarà sconsigliato in quanto il piccolo, alzandosi, potrebbe sbilanciarsi e cadere a terra.

Tantissimi modelli di sdraietta: quali scegliere

A seconda dei gusti, delle dimensioni, della qualità e delle funzionalità esistono sul mercato diverse soluzioni volte ad esaudire le esigenze del bambino e dei genitori. La tipologia più semplice è rappresentata dalla sdraietta classica dotata di schienale regolabile, dondolio da attuare manualmente e manico per trasportarla.

Una seconda versione aggiunge a quella standard, dei giochi colorati appesi di fronte al bimbo che dovrà afferrarli dondolando ed ascoltando le melodie emesse dalla sdraietta stessa.

Oltre a queste due versioni, che sono le più comuni in commercio, esistono modelli più evoluti caratterizzati dalla possibilità di fare massaggi rilassanti sulla testa e sulla schiena del bimbo o sdraiette il cui dondolio non è manuale ma automatico consentendo di scegliere cinque diverse velocità.

I benefici della sdraietta: comfort e sicurezza

La sdraietta è quindi un accessorio stimolante, che rilassa e fa divertire il bimbo, ma soprattutto è sicuro. Per rispondere alle direttive della Comunità Europea e quindi ottenere l’etichetta CE, le sdraiette vengono sottoposte a dei test molto specifici prima di essere immesse sul mercato.

I test non riguardano solo il buon funzionamento della cintura di sicurezza, del meccanismo di blocco e sblocco, della stabilità della base e della regolazione dello schienale, ma viene anche misurata la capacità della stessa di sostenere per una durata continua un peso, che nella prova è di solito di venti chilogrammi.

Le sdraiette a norma sono inoltre fatte di un materiale ignifugo e non devono presentare oggetti sporgenti che possono rappresentare un pericolo per il bimbo. La sdraietta, nella parte dell’imbottitura, può essere lavata a mano o in lavatrice senza nessun problema ma è preferibile un detersivo ipoallergico.

Se decidiamo di comprare una sdraietta per nostro figlio, bisogna tenere in mente che il prezzo cambia in base al modello. Per le tipologie standard senza giochi sarà sufficiente un centinaio di euro mentre il prezzo salirà notevolmente se scegliamo una sdraietta con più comfort e più accessori.

Una volta che abbiamo proceduto con l’acquisto non ci resta che metterla a disposizione del bambino e farlo divertire rispettando naturalmente quelle che sono le normali precauzioni: non lasciare mai il piccolo incustodito e non posizionare mai la sdraietta su una superficie non stabile come un letto o un tavolino.

Togliamo i miti delle scarpe infortunistiche

Quando si pensa alle scarpe antinfortunistiche, si ha molto spesso l’idea che si stia parlando di una calzatura molto pesante, adatta solamente a uomini e sopratutto, esteticamente parlando, non proprio graziosa.

Tuttavia grazie alla tecnologia di oggi, al continuo aumento di manodopera femminile in quelle che un tempo erano mansioni tipicamente da uomo e grazie infine alla sempre più attenzione rivolta ad estetica e stile, questi tre luoghi comuni sulle scarpe anti infortunistiche sono errati o in parte cambiati.

Per quanto riguarda il peso di una scarpa antinfortunistica, esso è notevolmente diminuito nel corso del tempo grazie all’introduzione di alcuni materiali leggeri, ma allo stesso tempo in grado di proteggere il piede alla stregua del vecchio acciaio, materiale con cui venivano costruiti i puntali di queste scarpe.

Oggi vengono usati l’alluminio e la fibra in vetro, molto più leggeri, mentre per quanto concerne la tomaia, essa può essere in pelle ma anche di altri materiali sintetici, in grado di proteggere il piede dal contatto col calore, dalle perforazioni di chiodi o altri oggetti appuntiti e dal contatto con gli acidi.

Altre peculiarità delle scarpe antinfortunistiche

Per quanto riguarda la suola, tranne che per le scarpe di carpentieri sempre a contatto col calore dell’asfalto, viene utilizzato il poliuretano compatto che è antiscivolo, impermeabile e antistatico.

Sempre parlando di pesantezza, un modello a scarpa sarà di sicuro più leggero rispetto ad uno a scarponcino o a stivale e soprattutto un modello da donna sarà meno pesante di una scarpa antinfortunistica da uomo.

Infatti da qualche anno sono stati creati modelli anche per il pubblico femminile, con una calzata (grandezza della pianta) minore rispetto a quella dell’uomo e soprattutto, grazie alla maggiore leggerezza, più facilmente indossabili e sopportabili da gambe femminili non troppo muscolose.

I codici da conoscere e l’attenzione allo stile

Le scarpe da lavoro antinfortunistiche sono caratterizzate da diversi codici che le identificano per gli scopi specifici per i quali sono state pensate: ad esempio per una protezione “base” sono indicati codici S1 e le S1P mentre per le impermeabili occorrerà un modello marchiato S5.

Tuttavia su internet si possono trovare tutte le diciture per orientarsi al meglio in fase d’acquisto. Inoltre per quanto riguarda il modello di scarpa dal punto di vista estetico, negli ultimi tempi si è prestata più attenzione alla fabbricazione di scarpe che, oltre ad essere più sicure e leggere, fossero anche più belle da vedere.

Non bisogna dimenticare infatti che quando si parla di scarpa antinfortunistica si sta parlando anche di zoccoli e scarpe per infermieri, hostess, operatori d’albergo e camerieri che di solito devono indossare una divisa e scarpe indubbiamente più eleganti.

La legge obbliga l’utilizzo delle scarpe antinfortunistiche

Dal 1994 la legge ha dichiarato l’obbligatorietà dell’uso delle scarpe antinfortunistiche in tutti quei luoghi di lavoro in cui non sia possibile evitare al 100% la possibilità di incidenti per perforazioni, acido, shock elettrico o schiacciamento.

Ovviamente è obbligo del datore di lavoro monitorare il proprio staff affinché le scarpe vengano indossate da tutti gli operai, senza alcuna eccezione.

Soffiatore: il meglio per il giardinaggio facile

E’ arrivato l’autunno e il giardino si è riempito di foglie secche. Armati di scopa e pala siete pronti a faticare per liberare il vostro spazio verde dal fastidioso fogliame, ma non avete idea del tempo che risparmiereste con un Soffiatore.

Quante volte avete visto gli addetti alla pulizia stradale armati di questo comodo utensile liberare le vie da cartacce e foglie secche? Ebbene, sappiate che il Soffiatore è in commercio anche per uso privato per aiutarvi nella manutenzione dei vostri spazi verdi.

A mano o a spalla?

Il Soffiatore è un utilissimo strumento da giardinaggio per mantenere in ordine il vostro giardino con incredibile facilità e senza alcuna fatica.

L’oggetto si presenta in vari modelli e dimensioni, i Soffiatori per uso privato sono solitamente dotati di un manico ergonomico per poter essere portati a mano, di un motore a batteria elettrica e di un tubo con ugello di diverse misure.

I Soffiatori di dimensioni più grandi e più potenti sono invece dotati di motore a carburante e sono da portare a spalla come uno zaino.

Ovviamente per la pulizia del giardino privato, a meno che non abbiate degli spazi davvero grandi da pulire, conviene acquistare e utilizzare un pratico Soffiatore a mano e alimentato a batteria, anche perché i modelli più piccoli sono anche silenziosi, quindi non correrete il rischio di infastidire il vicinato durante le vostre operazioni di giardinaggio.



Comode funzioni

Il tubo del soffiatore a scoppio permette di permette di spazzare via e impilare il fogliame ed i detriti, rendendoli pronti per la raccolta grazie ad un potente getto d’aria. Alcuni modelli di Soffiatore dispongono della funzione per triturare e aspirare il fogliame che viene depositato in una sacca annessa al Soffiatore, proprio come se fosse un aspirapolvere.

Per avvalersi di questa funzione, sarà sufficiente cambiare l’ugello (tubo) per soffiare con quello per aspirare, di solito in dotazione con il Soffiatore.

Questa funzione è molto utile per i giardinieri più esperti, dato che il materiale aspirato e tritato può essere utilizzato per effettuare la pacciamatura (coprire uno strato di terreno con del materiale per proteggerlo dalle intemperie ed evitare la crescita di erbacce).

Come tutti gli elettrodomestici è opportuno leggere attentamente le istruzioni che troverete insieme al Soffiatore acquistato, ogni Soffiatore di diverso modello avrà le sue funzioni ed è quindi bene seguire il manuale per montare il tubo, collegare l’alimentatore alla presa elettrica o, nel caso di modelli grandi, rifornire il Soffiatore di carburante.

Nel manuale di istruzioni sarà anche spiegato come pulire il Soffiatore, una buona manutenzione dell’oggetto garantirà una maggiore longevità. Ovviamente, nel caso ci sia bisogno, sarà possibile trovare su internet diverse video guide per la manutenzione e la messa in funzione dell’oggetto.

Scaldavivande: un piccolo elettrodomestico estremamente utile

Uno scaldavivande è un ottimo strumento per tutti coloro che, a pausa pranzo, non vogliono rinunciare ad un buon piatto caldo, nonostante questo venga preparato a casa diverse ore prima.

Questo piccolo elettrodomestico personale consiste in una sorta di recipiente in cui viene messo il cibo, alla stregua di un classico lunch box, dotato però, di particolari caratteristiche in grado di mantenere o rendere caldo il contenuto. Esistono essenzialmente due tipi di scaldavivande.

Il primo è detto passivo ed è costituito da un materiale termico e isolante che mantiene per lungo tempo la temperatura del contenuto. Una borsa termos può essere ad esempio considerata uno scaldavivande di questo tipo.

Quelli attivi invece sono scaldavivande che hanno bisogno di essere alimentati tramite corrente ossia sono dotati di un cavo e di una presa.

Esistono sia modelli con prese a muro classiche i quali riscaldano il cibo in dieci o quindici minuti, sia invece i modelli con presa USB da poter collegare direttamente al PC da lavoro, ma, a causa della minore energia erogata, impiegano dai trenta ai quarantacinque minuti per portare la pietanza alla giusta temperatura.

Le caratteristiche in base a cui scegliere lo scaldavivande

Per quanto concerne i consumi energetici, questi non sono rilevanti, mentre invece la dimensione dello scaldavivande può essere una buona caratteristica su cui basare la scelta di questo piccolo elettrodomestico. Infatti chi è solito mangiare porzioni abbondanti, opterà per un modello più grande, la cui capacità è espressa in litri.

Inoltre chi mangia più di una tipologia di cibo nello stesso pasto, può optare per modelli di scaldavivande a scomparti.

Questi possono essere staccabili per poter essere puliti in lavastoviglie, mentre la parte fissa dello scaldavivande rappresenta il piatto vero e proprio che non può essere immerso in acqua, ma solo pulito tramite l’uso di una spugnetta umida.

Da non sottovalutare inoltre la lunghezza del filo che deve essere giusta per poter appoggiare lo scaldavivande su un piano orizzontale, mentre esso riscalda.

Come funziona uno scaldavivande e la sua utilità

Per quanto riguarda la modalità con cui esso lavora, lo scaldavivande può contenere al suo interno acqua che, scaldandosi e producendo vapore, trasmetterà il calore ai cibi.

Tuttavia gli ultimi modelli sono dotati di un gel particolare che induce in maniera più efficiente e veloce il calore all’interno del piatto.

Mangiare al ristorante o portare dietro panini o piatti freddi non è sempre piacevole soprattutto d’inverno quando, pur di mangiare un bel piatto caldo, non si vuole rinunciare comunque ad un consistente risparmio. Mangiare portando il pranzo da casa, è indubbiamente più economico che andare al bar o al ristorante.

Quindi se non avete la fortuna di usufruire di una mensa o non avete voglia della solita insalata, lo scaldavivande è proprio l’acquisto che fa al caso vostro: economico (il prezzo non supera di solito i 50 euro) e pratico, diventerà un preziosissimo alleato della vostra pausa pranzo! Una volta acquistato non potrete di certo più farne a meno!

Comodo e pratico il divertimento con materasso gonfiabile

Il materasso gonfiabile è un materasso con una camera d’aria che può essere gonfiato sia a fiato che con una pompa, mentre alcuni modelli sono addirittura autogonfiabili. La comodità di avere un materasso Gonfiabile è che una volta sgonfiato richiede davvero poco spazio e può essere riposto in piccoli spazi.

Utile per qualsiasi situazione

Se siete in partenza per le vacanze estive in campeggio o al mare allora è molto utile portare con se un materasso Gonfiabile anche se siete dei veri amanti della natura, visto che è sicuramente più comodo dormire su una superfice morbida che sul freddo e scomodo terreno.

Se invece siete dei backpackers incalliti e state girovagando per un Paese, per risparmiare qualche soldino vi potrebbe capitare di essere ospitati in casa di qualche amico o conoscente che magari non avrà letti o divani dove potrete sistemarvi.

In questo caso il materasso gonfiabile potrà sicuramente risparmiarvi gli spiacevoli dolori di una nottata passata a dormire sul pavimento.

Inoltre potrete sempre usare il vostro materasso Gonfiabile in caso siate voi a dover accogliere persone in casa per qualche giorno, con un po’ di adattamento da parte dei vostri ospiti il materasso Gonfiabile è sicuramente la soluzione ideale nel caso non disponiate di un letto in più o di un divano letto, o se la vostra abitazione scarseggia di spazio.

Disponibile in qualsiasi misura.

I vari tipi di materassino gonfiabile si adattano a tutte le esigenze, quelli da casa sono molto comodi e arrivano fino alle dimensioni di un letto matrimoniale.

Quelli da campeggio o da spiaggia, solitamente molto economici, sono leggermente più piccoli e sono utile per sostituire sedie sdraio o brandine, specialmente se si va su spiagge pubbliche o se si volete divertirvi o rilassarvi in acqua.

I Materassi Gonfiabili per il sacco a pelo invece sono di dimensioni ancora più piccole e solitamente sono autogonfiabili, nel senso che basta svitare il tappo per farli riempire d’aria e poi, una volta che il materasso Gonfiabile avrà raggiunto le dimensioni desiderate, avvitarlo.

Quando si desidera sgonfiarli basterà invece piegarli con il tappo aperto e l’aria uscirà da sola, rendendo il materasso Gonfiabile di nuovo piegabile e riponibile facilmente nel vostro zaino da viaggio.

Per i modelli non auto-gonfiabili che di solito sono di dimensioni abbastanza grandi a meno che non abbiate davvero molto fiato da vendere, è consigliabile l’acquisto di una pompa a meno che questa non venga data in dotazione con l’acquisto dello stesso materasso Gonfiabile. Gonfiare un materasso con la pompa lo rende sicuramente più spesso e comodo e inoltre risparmierete tempo e fatica.